Nel 2017, mentre loro festeggiavano il ritorno in Serie A, noi eravamo alle prese con Lady Essien, Casimiri, Amela e Savoini, per poi finire in D. Ma nel calcio la ruota gira molto velocemente, forse troppo, e ad otto anni di distanza le situazioni si sono più che invertite. Il Como non solo è in A, ma punta all’Europa; la SPAL non solo è fallita, ma ripartirà addirittura dall’Eccellenza con un altro nome, un altro marchio e una proprietà argentina.
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È questo il destino di una delle nostre storiche rivali, che sta vivendo un inizio di secolo difficilissimo: nonostante un ripescaggio e una fusione con la Giacomense, è al terzo fallimento in 20 anni e ora si ritroverà a giocare su campi polverosi. Enormi responsabilità le ha Joe Tacopina, ex presidente del Venezia, che ha preso gli estensi in Serie A e li ha condotti fino a questa situazione miserevole e alla liquidazione del club ufficializzata dal Tribunale. Perlomeno hanno vinto i playout mandando in Serie D il Milan Futuro, cosa che per i tanti tifosi contrari alle squadre B è una buona notizia.
Coi ferraresi condividiamo i colori sociali, una realtà da città di provincia e una storia di tutto rispetto con tante stagioni in A. Loro sono anche riusciti a fare lo stadio, ma questo non è stato garanzia di buone gestioni societarie. Per i lariani di lunga data la SPAL è sinonimo di dolci playoff anni ’90: la finale vinta 2-1 a Verona nel 1994, ma anche lo storico 6-3 di Ferrara due anni dopo, prima dell’ultimo atto perso contro l’Empoli.