Cinque centravanti per un posto: il Como e l’abbondanza in attacco

Con l’arrivo di Álvaro Morata, il reparto offensivo lariano conta cinque prime punte: una situazione che apre scenari di mercato e scelte difficili per Cesc Fàbregas.

Il Como si trova in una condizione inedita: cinque attaccanti centrali per una sola maglia da titolare. L’arrivo di Morata, inevitabilmente al vertice delle gerarchie tecniche, ha reso il ruolo di prima punta uno dei più affollati della Serie A. Oltre al capitano della Spagna, completano il reparto Douvikas, Cutrone, Azon e Gabrielloni.

Quest’ultimo, pur partendo dalle retrovie nelle amichevoli, mantiene un ruolo particolare all’interno dello spogliatoio. Fabregas, invece, ha concesso minuti e fiducia agli altri tre contendenti, come a volerli valutare attentamente prima delle decisioni di mercato.

Il nome più chiacchierato in uscita è stato quello di Patrick Cutrone. Corteggiato da club come Pisa, che ha poi ripiegato su Nzola dalla Fiorentina, Cremonese e Sassuolo, l’ex Milan sembrava destinato a cambiare aria per trovare continuità da titolare. Tuttavia, il tecnico catalano ha aperto alla sua permanenza, a patto che l’attaccante accetti un ruolo meno centrale. Cutrone ha risposto con impegno e gol nel precampionato.

Diverso il caso di Azon, miglior realizzatore del precampionato, pur senza essere impiegato stabilmente come centravanti puro. Per lui era emersa l’ipotesi di un prestito al Valencia, trattativa considerata ben avviata, poi ecco l’inserimento degli inglesi dell’Ipswich Town. Eppure, il gol decisivo segnato nell’ultima uscita lascia intendere che il giocatore non si senta affatto con le valigie pronte. E anche secondo noi meriterebbe una chance in maglia biancoblu che ha potuto indossare solo in questa fase preocampionato della stagione essendo arrivato infortunato a gennaio dal Real Zaragozza e non avendo mai potuto esordire in gara ufficiale.

Douvikas, titolare contro l’Ajax, come riportano i colleghi de La Provincia ha ricevuto elogi per dedizione e spirito di sacrificio. La sua vena realizzativa deve ancora emergere appieno, ma non è mai stato menzionato tra i possibili partenti, segnale di una fiducia tecnica consolidata.

Il paradosso è che proprio chi ha segnato di più potrebbe essere il primo a lasciare Como, un dettaglio che non può essere ignorato ma che, nel calcio, non è sempre decisivo. A influire potrebbero essere le volontà personali dei calciatori: accettare la concorrenza di Morata richiederà pazienza, determinazione e la capacità di sfruttare ogni occasione.

Le ultime settimane di mercato si preannunciano cruciali. Chi resterà dovrà convivere con una rotazione serrata, mentre eventuali partenze potrebbero sfoltire un reparto oggi ricco, ma potenzialmente difficile da gestire per equilibri interni e minutaggio.

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