Fabregas “triste” dopo la vittoria? Secondo il tecnico il Como ha vinto, ma non convinto

Nonostante il successo contro il Sudtirol, il tecnico catalano richiama tutti sull’atteggiamento e la mentalità

Cesc Fabregas si è detto più felice di aver perso 5-0 col Barcellona che di aver battuto il Sudtirol 3-1. Una dichiarazione paradossale solo in apparenza, ma che racchiude il pensiero tattico e mentale dell’allenatore del Como. Contro gli altoatesini, infatti, è arrivata una vittoria importante – la prima ufficiale dell’anno – ma non una prestazione all’altezza delle aspettative.

La delusione di Fabregas è legata soprattutto all’approccio iniziale e all’intensità della squadra. Nel primo tempo il Como ha faticato a trovare il ritmo e la concentrazione giusta, entrando in campo senza quella “faccia giusta” di cui parla l’allenatore, un elemento fondamentale per chi, come lui, chiede un calcio propositivo e ad alta intensità.

La squadra è ancora un cantiere aperto, e si è visto. A centrocampo, il trio Da Cunha–Roberto–Paz è stato schierato per la prima volta insieme, ma la manovra è apparsa scollegata, con i singoli più preoccupati delle iniziative personali che del gioco corale. Gli esterni offensivi hanno faticato a entrare in partita, salvo poi crescere nella ripresa grazie anche a un ispiratissimo Rodriguez, che ha mostrato sprazzi di grande qualità.

Douvikas è stato decisivo confermando un impatto sempre concreto e una capacità di incidere anche in fasi complesse del match. Ma nemmeno il contributo dei singoli è bastato a soddisfare Fabregas, che ha puntato il dito sulla mentalità collettiva, definendola insufficiente.

Particolarmente sotto accusa è finito l’atteggiamento di chi è subentrato. Il tecnico ha evidenziato come diversi cambi abbiano portato a un calo di concentrazione e a troppe palle perse, segno che la fame e la concentrazione non sono ancora al livello richiesto. Un’osservazione che potrebbe anche nascondere un riferimento indiretto a chi ha mal digerito l’esclusione iniziale dalla formazione titolare.

La difesa resta un’incognita da verificare contro avversari di pari livello. Né il test di lusso contro il Barcellona né la sfida con il Sudtirol possono considerarsi parametri completi per valutare la tenuta del reparto arretrato. In Serie A, però, errori di disattenzione come quelli visti nel primo tempo potrebbero costare molto più cari.

La partita con il Sudtirol ha confermato che il Como ha le armi per fare bene, ma anche che servirà ancora tempo per affinare gli equilibri, soprattutto nei reparti centrali. L’impressione è che la crescita dovrà passare anche da gare sofferte, in cui contano più i punti che lo spettacolo. Ma per Fabregas, l’idea è chiara: la vittoria, da sola, non basta. Serve una mentalità vincente e un’identità precisa.

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