“Ci manca uno che la butti dentro”. E’ questo uno dei luoghi comuni più in voga nella piazza. Ma è davvero così?
Il nostro attaccante è Patrick Cutrone, ormai è assodato. Ok, viene da sei partite senza esultare. Ma finora ha segnato 4 reti senza rigori (uno l’ha tirato, l’ha sbagliato e probabilmente non ne batterà più). Tenendo questo ritmo arriverebbe a 12/13. Domanda: quanti gol deve segnare l’attaccante di una neopromossa senza rigori? 20? Finora il 26enne comasco ha fatto il suo e non va messo dietro alla lavagna.
Dice il critico: “Eh, ma quanti se n’è mangiati?” Secondo fotmob.com, sito specializzato in statistiche, le “grandi occasioni mancate” da Cutrone sono 4. Come Lookman e Dovbyk. Meno di Leao, Thuram, Retegui, Kean, Lautaro e Vlahovic.

Volete un dato più preciso? Allora andiamo su fbref.com, altro sito di prim’ordine. E andiamo a prendere la seguente colonna: “npG – npxG”. E la spieghiamo. E’ la differenza tra i gol che ogni giocatore ha fatto (rigori esclusi) e i gol che ogni giocatore avrebbe dovuto fare (rigori esclusi). Cutrone ha segnato quattro reti senza rigori: dati alla mano quanti avrebbe dovuto segnarne? 2,7. Quindi il saldo è in positivo: +1,3. Com’è possibile? Semplice, il nostro numero 10 ha fallito qualche buona occasione ma ha anche segnato gol “che non avrebbe dovuto segnare”, difficili, come quello contro il Bologna o il secondo col Verona. In questo senso ci sono attaccanti in Serie A che vantano un dato migliore rispetto a Cutrone (per esempio Retegui, Thuram, Lucca, Pinamonti, Lookman, Kvaratskhelia, Castro), ma ce ne sono anche parecchi che stanno sotto (Lautaro, Dia, Lukaku, Kean, Bonny, Dybala, Dovbyk, Zapata, Leao, Castellanos, Vlahovic).
Insomma, massima fiducia in Patrick Cutrone. Abbiamo sicuramente bisogno che interrompa il digiuno. Ma contribuisce in molti modi al gioco della squadra. Il suo atteggiamento è sempre giusto. E come abbiamo visto, anche in fase realizzativa ha fatto meglio di mooolti suoi illustri colleghi. Dire “ci serve uno che la butti dentro” significa fargli un torto ingiusto. Meno male che a volte le statistiche correggono ciò che il tifoso medio percepisce.