L’anno solare è finito, il girone d’andata quasi ed è utile dare un occhio alla classifica di Serie A. Viene in mente quella dinamica tipica delle tappe di montagna ciclistiche, quando solitamente si forma il cosiddetto “gruppetto”, composto da corridori scarsi in salita che perdono presto le ruote dei primi e devono per forza di cose fare squadra per evitare di finire fuori tempo massimo e quindi di essere squalificati dalla corsa. Chi per qualsiasi motivo non riesce a stare nemmeno con quel gruppetto è praticamente spacciato. Ecco, il gruppetto si è formato: tra il 10° e il 16° posto ci sono sette squadre nell’arco di due punti, tutte coi loro problemi, tutte con l’obiettivo di non andare alla deriva. Troviamo due squadre forti ma incasinate (Roma e Torino), una partita benissimo e ora in calo (l’Empoli), tre piccole in netta risalita (Genoa, Como e Verona) e una neopromossa che per ora si sta tenendo fuori dai guai (Parma).
Ma ci sono anche tre squadre che non sono riuscite ad agganciarsi a questo treno della sopravvivenza. Nessuna è ancora spacciata perché in questi anni abbiamo visto salvezze totalmente insperate, ma gli allarmi iniziano a suonare. Soprattutto a Monza, dove ci sarà bisogno di un girone di ritorno di altissimo livello. Ma anche a Venezia e Cagliari. E se la situazione dei lagunari non stupisce, perché in estate si è fatto davvero troppo poco per rinforzare la rosa (e comunque anche a Napoli si è vista una squadra viva), dai sardi di Nicola ci si aspettava qualcosa in più (quattro sconfitte consecutive, cinque punti nelle ultime dieci). E domenica c’è una partitina tranquilla: Monza-Cagliari.
Infine, il Lecce. A metà del guado tra quelle davanti e quelle dietro. Ne avrà per riagganciarsi al gruppetto o verrà risucchiata da quelle dietro? Lecce-Genoa di domenica prossima ci darà qualche risposta in merito.
Noi, dal canto nostro, abbiamo già una certezza: lunedì prossimo saremo fuori dalla zona rossa e con una partita in meno. Alla faccia della Befana.