Inutile negarlo, dopo il primo gol e il primo assist in Serie A che hanno scardinato le resistenze della Roma, è Alessandro Gabrielloni l’uomo copertina in casa Como. Il centravanti di Jesi è cresciuto con la maglia biancoblu indosso passando dalla Serie D alla Serie A (LEGGI QUI) e diventando uno dei quattro giocatori che hanno segnato in tutte e quattro le prime categorie del calcio italiano con la stessa maglia.
“Gabrigol“, dopo l’intervista sulle pagine de La Provincia, si prende anche la ribalta nazionale dalle pagine de La Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto della sua chiacchierata con i colleghi de “La Rosea“.
IL GOL ALLA ROMA – “Provo tanta felicità per un gol che aspettavo da tanto. E’ stato un momento bellissimo e istintivo, anche se non me lo ricordo benissimo. L’importante è che la palla sia entrata: per me, che non stavo giocando tantissimo ed è stata una liberazione, e per la squadra che stava attraversando un momento di difficoltà.”
LA STATUA – “Fabregas ha detto che a Como mi dovrebbero fare una statua? Le parole del mister fanno sicuramente piacere. Mi ha aiutato tanto a crescere. Se il gol è arrivato è anche merito suo. Sono contento di quello che ho fatto in questi anni in biancoblu ed è motivo d’orgoglio pensare di essere ricordato anche in futuro in questa società e da questi tifosi. Amato dai tifosi? Sicuramente contano le tante promozioni e il fatto di non essermene mai andato.”
MISTER FABREGAS – “E’ una persona onesta e diretta che pretende tanto dai suoi ragazzi. Del resto questa è la base fondamentale per crescere insieme a tutta la squadra.”
MINUTAGGIO RIDOTTO – “Non sempre è facile allenarsi bene e rimanere concentrati quando giochi poco. Ho passato anche momenti difficili, ma quello che volevo era questo gol. So di avere compagno di reparto molto forti e quindi…viva la concorrenza!”
DISCORSO ALLA SQUADRA – “Prima della partita con la Roma ho fatto un discorso alla squadra, sentivo che il Gruppo ne aveva bisogno e poi sono il Capitano…”
IL GOL – “E’ una rete da attaccante puro come è nelle mie corde. Credo di essere abile ad attaccare il primo palo. Sicuramente è un gol che ricorderò per tutta la vita.”
L’ASSIST A NICO PAZ – “Ero già contento per il mio gol e ho preferito fare l’assist al compagno. Era giusto che un compagno provasse quella stessa gioia. Questo è un segnale che siamo un grande Gruppo!”
TITOLARE CON L’INTER? – “Ma vedremo intanto se giocherò, già esserci a San Siro è un sogno!”
LA LAUREA CON I PANTALONCINI SOCIALI – “Era il periodo del lock-down e la tesi si poteva discutere solo da remoto. Ero a casa seduto, e sotto non mi si vedeva.”
JESI DA MANCINI A…GABRIGOL – “Sì, siamo tutti e due di Jesi, ma tra i due c’è un po’ di differenza eh…comunque sento l’affetto dei miei concittadini. Mi scrivono in tanti…per me è un grande motivo d’orgoglio essere seguito da un’intera città.”
LA PIZZA DEDICATA – “A Como mi hanno dedicato una pizza. Cotto, funghi e pomodorini, ma non l’ho ancora assaggiata.“