Audero: “Thohir decisivo nella mia scelta di indossare la maglia dell’Indonesia”

Il portiere del Como in prestito al Palermo: "Voglio conoscere bene il C.t. Kluivert. A Palermo nessuna differenza con la Serie A: la proprietà del City Football Group fa la differenza"

Emil Audero, portiere del Como in prestito al Palermo, è stato ufficialmente convocato dal C.t. dell’Indonesia Patrick Kluivert dopo aver preso la cittadinanza indonesiana (LEGGI QUI). L’estremo difensore è intervenuto ai microfoni di Goal.com per un’intervista in cui ha spiegato i motivi di questa scelta.

LA STORIA DI AUDERO –Ho dei bellissimi ricordi. Io sono nato a Lombok, ho vissuto lì i primi nove mesi, precisamente a Praya, città del mio papà e dei miei parenti. I miei genitori si sono conosciuti a Lombok più di 30 anni fa. Mia madre, insieme a un gruppo di amici, era andata lì in vacanza. Si sono conosciuti in maniera causale. Poi sono tornato in Italia. Ho sempre vissuto in Italia, ma più volte siamo tornati a Lombok, compreso il periodo prima delle scuole elementari e medie. Quindi ho dei ricordi di me veramente da piccolino e ovviamente sono ricordi più che positivi e perché appunto li ho avevo non solo mio papà, ma anche tutti i miei zii e nonni. Purtroppo non padroneggio la lingua benissimo. Conosco qualche e so diversi modi di dire ma devo sicuramente migliorare e dovrò prendere lezioni di indonesiano. Mi pongo questo obiettivo perché è importante ovviamente per la Nazionale ma anche per le mie origini. Ne ho parlato con i miei genitori e ovviamente il mio papà era super felice. E anche mia mamma, perché sa comunque quello che è stato, sa che cosa significa per me l’Indonesia e sa che cosa che cosa rappresenta per la nostra famiglia. Ovviamente erano felici”

L’INTERVENTO DI THOHIR – Due anni fa Erick Thohir mi ha contattato tramite una videochiamata dove si è presentato e mi ha parlato della possibilità di giocare per l’Indonesia presentandomi il progetto. Poi ci sono stati vari episodi che non mi hanno permesso di andare direttamente lì perché in quel periodo mi ero fatto male a una spalla. Adesso ho ritenuto fosse il momento e il periodo giusto, quindi ho accettato. Kluivert? Non ho ancora avuto modo di conoscerlo bene. Ci siamo sentiti telefonicamente. Mi è sembrata una persona molto perbene, calma e che sicuramente ha esperienza in quanto è stato un ottimo calciatore. Giocherò col numero 12 come al Palermo? Bisogna vedere che numero c’è disponibile. Se fosse disponibile è un’opzione, ma deciderò successivamente”.

IL PASSAGGIO AL PALERMO – “Ho accettato questa offerta perché Osti ha espresso la sua richiesta in maniera decisa. Mi hanno presentato il progetto del Club e, da un punto di vista personale e sportivo era quello di cui avevo il bisogno. Oggi sono un giocatore del Palermo e come ho sempre detto non nascondo che da quando sono qua sto vivendo molto bene anche fuori dal campo. Sono contento della scelta che ho fatto, in questa città si respira calcio ed è una città che ti trasmette tanto sotto questo punto di vista. È un motivo che dà forza e orgoglio per continuare a fare bene. Il fatto di appartenere a una proprietà come quella del City Football Group è un qualcosa che si percepisce quotidianamente. Da quando sono arrivato qui non ho trovato differenza con la Serie A. Mi riferisco anche al centro sportivo e all’organizzazione sia dentro che fuori dal campo. Non posso che essere soddisfatto di essere a Palermo”.

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