Maxence Caqueret ha scelto Como per rilanciare la sua carriera. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il centrocampista francese ha svelato i retroscena del suo arrivo in Lombardia e ha tracciato un orizzonte chiaro per il futuro: “Abbiamo dimostrato di poter competere con i grandi club. Ora vogliamo andare in Europa”.
Lasciare il Lione non è stata una scelta semplice. Caqueret ha definito quel momento “delicato”, segnato da una strana sensazione, ma anche dalla consapevolezza che fosse necessario cambiare rotta per dare una svolta alla propria carriera. A indirizzarlo verso il Como è stato Césc Fàbregas, oggi tecnico dei lariani: “È stato il catalizzatore del mio arrivo”, ha dichiarato senza esitazioni.
L’ex centrocampista del Monaco ha giocato un ruolo cruciale nel convincerlo. I due si conoscevano già da avversari in Ligue 1, e quando Fabregas lo ha contattato personalmente per parlargli del progetto Como, Caqueret ha capito di avere davanti una vera opportunità. “Mi ha detto che mi conosceva bene, che apprezzava il mio stile e che contava su di me. Quelle parole mi hanno davvero colpito”, ha raccontato.
Il legame con l’allenatore e la crescita della squadra sono stati determinanti. Da neopromossa, la formazione lombarda ha superato ogni aspettativa, mostrando un’identità di gioco solida e risultati impressionanti, come testimoniato da una classifica di ritorno che la vede tra le prime cinque del campionato. Una stagione, quella in corso, che ha acceso l’ambizione europea nel cuore del gruppo.
“Siamo pronti per sognare in grande”, ha affermato Caqueret. Nonostante la consapevolezza della difficoltà del campionato italiano – tra i più competitivi in Europa – il classe 2000 è convinto che il Como possa ambire a traguardi superiori: “Con il tempo e la giusta preparazione, potremo raggiungere questo obiettivo”. Del resto anche il centrocampista transalpino riconosce come: “Attualmente siamo la squadra più in forma d’Europa, il che dimostra che il gruppo funziona e che c’è molto talento. E come ho detto, dimostra che il progetto è solido e che il metodo di lavoro è buono“.
L’Europa riporta anche alla finale di Champions League dove saranno protagoniste una formazione di Ligue 1 e una di Serie A: “Inter-PSG? Non credo ci sia una favorita. Sono squadre con stili molto diversi. Sarà una partita molto interessante, una di quelle che ogni calciatore ama vedere“.
Chiosa finale poi su quale avversario in stagione lo ha colpito maggiormente: “Il Bologna ci ha messo molto in difficoltà e abbiamo perso. È una squadra molto forte e combattiva e soprattutto tatticamente bene organizzata, l’aspetto che mi ha colpito di più. L ’avversario più forte è Reijnders: grandissime qualità, giocatore completo“.
Il suo approccio pragmatico, ma ottimista riflette la nuova mentalità del Como. Una squadra che, sotto la guida di Fabregas, ha saputo costruire una base solida e attirare giocatori internazionali di talento, pronti a mettersi in gioco in un progetto ambizioso. Il sogno Europa, oggi, appare meno lontano.