Como, Fabregas decide tutto: mercato nelle mani del tecnico spagnolo

Dopo la promozione e la salvezza-record, l’allenatore diventa plenipotenziario del progetto lariano

A Como si fa come dice Fabregas. Dopo aver conquistato la promozione e aver centrato una storica salvezza con il decimo posto da neopromossa in Serie A, Cesc Fabregas è diventato il vero motore tecnico e strategico del club, con pieni poteri anche sul mercato. Non è solo allenatore: è il volto, la voce e la mente del progetto Como, con il pieno supporto del presidente Mirwan Suwarso e della proprietà indonesiana.

Il modus operandi è chiaro e ormai rodato: il lavoro parte dallo scouting, passa attraverso la scrivania del direttore sportivo Carlalberto Ludi e si chiude con il via libera di Fabregas. Il suo “” o “no” è l’ultima parola. E non potrebbe essere altrimenti, come ricordano i colleghi de La Provincia, dopo che il tecnico spagnolo ha trasformato una squadra rinnovata a gennaio scorso in una delle più interessanti rivelazioni del campionato.

La nuova sessione di mercato estiva segue lo stesso copione. Il Como punta a crescere ancora, mantenendo la filosofia della valorizzazione di talenti Under 25, una linea guida voluta dalla proprietà e abbracciata da Fabregas. Il primo nome ad aver fatto le prove generali per il nuovo ciclo è Martin Baturina, fantasista croato classe 2005, considerato in patria l’erede di Luka Modric. Un profilo da top club, che se fosse stato acquistato da una big italiana impegnata in Champions avrebbe probabilmente aperto i telegiornali sportivi.

Baturina, insieme a Petar Sucic (acquistato dall’Inter), è uno dei talenti seguiti con maggiore attenzione. Ma nel mirino ci sono anche Antony e Jesus Rodriguez, entrambi con un passato al Betis Siviglia, club che Fabregas conosce bene. Sono giovani, offensivi, dinamici, perfetti per il calcio verticale e propositivo voluto dallo spagnolo. Il primo, Antony, è rientrato al Manchester United dopo un prestito ma gradirebbe un ritorno proprio al Betis, il che complica l’operazione. Ma il Como resta vigile, pronto a inserirsi se dovessero aprirsi spiragli concreti.

La strategia è ambiziosa ma coerente: pochi margini ai compromessi, molta libertà d’azione sul piano economico, e una linea verde che punta a costruire una squadra duratura e sempre più competitiva. Il Como guarda avanti, senza farsi frenare da timori o limiti strutturali. La crescita passa anche da qui: individuare e anticipare il talento, prima dei club più blasonati.

Fabregas, con il suo carisma e la sua visione, è diventato il catalizzatore di tutto questo. Il progetto Como ruota attorno alla sua idea di calcio e al suo modo di interpretare il ruolo dell’allenatore moderno, sempre più manager a 360 gradi. Un modello che si sta rivelando vincente, sul campo e dietro le scrivanie.

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