Il Como prosegue la sua serie di successi estivi con un’affermazione di grande peso sul Betis Siviglia, in quello che è stato finora il test più probante del precampionato. Un match che ha richiesto un approccio differente rispetto alle amichevoli precedenti, imponendo ai ragazzi di Cesc Fabregas non solo di costruire gioco, ma anche di limitare le iniziative avversarie e gestire le fasi di sofferenza senza smarrire identità e concetti tattici.
La risposta è stata convincente: in campo dal primo all’ultimo minuto, il Como ha trovato un gol nei primissimi secondi di gara e un altro negli istanti conclusivi, a testimonianza di una concentrazione costante. Il modulo di riferimento resta il 4-3-3, unico punto fermo di una squadra estremamente versatile, in grado di cambiare interpreti senza perdere efficacia.
Come riportano i colleghi de La Provincina nel loro approfondimento odierno per l’occasione Fabregas ha optato per un centrocampo meno votato alla fantasia, con Caqueret e Da Cunha al fianco di Perrone. Proprio dai piedi di Da Cunha è nata l’azione più spettacolare della serata. Si è rivisto un Diao brillante e incisivo, capace di abbinare esplosività offensiva e sacrificio in fase difensiva. Le incursioni degli esterni hanno prodotto anche un nuovo rigore, confermando una pericolosità che lo scorso anno era meno frequente.
Nota positiva anche per l’esordio del giovane Ramon in difesa: sicuro, attento e propositivo, ha dimostrato di poter essere una valida alternativa. Il Como appare così più completo e pronto a gestire eventuali cali dei singoli, grazie a un organico ricco di soluzioni.
L’unica ombra della serata è arrivata allo scadere del primo tempo, quando una rissa scaturita da uno scambio di colpi tra Fornals e Perrone ha coinvolto più giocatori, accendendo anche un confronto verbale tra i due allenatori. Pellegrini ha accusato Fabregas di tollerare comportamenti troppo duri, ma la squadra lariana ha saputo mantenere la rotta, portando a casa la vittoria senza ricorrere a “colpi proibiti”.
A margine, resta il caso Azon: l’attaccante, protagonista ancora una volta sotto porta, è dato in uscita, ma il suo fiuto del gol potrebbe spingere a un ripensamento.
Domenica il Como chiuderà il precampionato affrontando il Barcellona nel prestigioso Trofeo Gamper. Una sfida che, al di là del risultato, offrirà un’ulteriore occasione per misurare le ambizioni di una squadra che sembra pronta a vivere una stagione ad alto livello.