Comasco. Doppio ex di Como e Monza. Portiere (e in casa biancoblu l’argomento portiere tiene banco). Pure omonimo di chi scrive. Potevamo forse evitare di intervistare Eugenio Lamanna? No che non potevamo. E allora eccola qua, la chiacchierata col giocatore 35enne attualmente svincolato (ma siamo fiduciosi che troverà prestissimo una nuova squadra). Eugenio è stato titolare al Como nella stagione 2007/08, quella della prima D vinta con Corda. mentre ha giocato a Monza tra il 2019 e il 2024 contribuendo alla scalata dalla C alla A.
Come vedi Como-Monza di sabato?
“Ci sono gli ingredienti per una bella partita, magari inizialmente ci sarà un po’ di timore perché entrambe hanno bisogno di punti. Il Como comunque ha dimostrato di saper giocare su tutti i campi. Non vedo una favorita, sono partite complicate per fare un pronostico, forse Como un pochino avvantaggiato anche per il fattore campo“.
E per chi tiferai?
“Como è la squadra della mia città, ho sempre avuto un occhio di riguardo anche se alla fine ci ho giocato poco. Monza è stata una seconda casa negli ultimi anni anche se speravo di fare di più in campo. Sarà bello vedere questa sfida in Serie A soprattutto pensando alle difficoltà avute da entrambi i club negli ultimi anni. Sarebbe bello che entrambe raggiungessero il loro obiettivo. Si può tifare per entrambe?”
No, credo non si possa ma non vogliamo metterti in difficoltà. I tifosi biancorossi ti hanno mai punzecchiato per i tuoi natali?
“Tutto sommato sono stati bravi, magari solo qualche scherzo tipo: ‘Vabbè dai anche se sei di Como va bene lo stesso’. E anche al contrario i tifosi del Como sono sempre stati bravi con me. D’altronde questo è il mio lavoro, bisogna cogliere le opportunità e dare sempre il massimo perché siamo professionisti“.

Che ne pensi della gestione dei portieri al Como?
“Non ho mai vissuto personalmente una situazione di alternanza. Da una parte il portiere è un ruolo delicato e il concetto forse banale del dare fiducia è ancora più vero. Dall’altra parte può anche essere una risorsa, penso per esempio al Bologna che l’anno scorso alternava Skorupski e Ravaglia nonostante non avesse le coppe e entrambi rendevano bene. D’altronde da una parte c’è il primo portiere che ha bisogno di giocare il più possibile, però anche il secondo ha bisogno di qualche opportunità. Secondo me la cosa più importante è che ci sia chiarezza. E visto che a Como hanno alternato i portieri fin da subito, magari all’interno dello spogliatoio la chiarezza c’è stata“.
Hai sperato di essere chiamato dal Como magari a fare il terzo portiere?
“Certo, la speranza c’è sempre, poi ovviamente rispetto le valutazioni della società. Tra l’altro purtroppo non sarei stato classificato come giocatore cresciuto nel vivaio perché non ho raggiunto gli anni di settore giovanile. Però sono cresciuto col mito del vivaio del Como e sarebbe stato bello rivestire la maglia biancoblu adesso“.
Qualche comasco però nel Como c’è: Cutrone e Iovine…
“Storie molto belle, quasi delle favole. Credo sia il sogno di ogni ragazzino portare la squadra della propria città in A, soprattutto dopo tanti anni. Con Iovine abbiamo giocato contro, con Cutrone forse ci siamo incrociati, ma sinceramente di persona non ci siamo mai presentati nonostante io viva ancora a Como“.
Ma pensa! E del Genoa che ci dici? Rivale del Como per la salvezza e tu hai giocato anche lì…
“Grande piazza che merita tantissimo! Non mi aspettavo il cambio di allenatore anche perché Gilardino ha fatto grandi cose ed era ben voluto. Da fuori è stata una scelta inattesa, magari dentro la società qualche discorso era stato già fatto. Comunque penso Vieira possa dir la sua. La rosa per salvarsi c’è e mi auguro che facciano una bella annata perché pochi stadi danno un’emozione così“.
Se si salvano sia il Como, sia il Monza, sia il Genoa fai tombola!
“Sarebbe bellissimo, piazze meravigliose a cui sono molto legato“.