Serata dedicata al tema stadio su Espansione Tv, dopo le grandi polemiche dei giorni scorsi.
Innanzitutto ha toccato l’argomento il sindaco Alessandro Rapinese, anche in merito alle richieste di un’assemblea cittadina portate avanti da alcune associazioni: “Purtroppo o per fortuna in democrazia chi vince governa. Questa città è governata da uno con la testa molto dura, che ha detto che lo stadio lo vuole lì e lo vuole bello nuovo. Adesso vediamo come farlo nei dettagli. Però sono stato chiaro da subito, l’ho messo nel mio programma elettorale e per questo ho perso voti. Qualcuno oggi si riempie la bocca di democrazia e partecipazione, ma la democrazia non è fare quello che vogliono tutti, è fare quello che dice chi vince le elezioni. Quindi non è che si apre la discussione cento volte su tutto. L’ho detto, lo faccio, basta. Non me lo porta via nessuno lo stadio“.
Dopodiché è andato in scena un confronto tra due architetti: Attilio Terragni, molto scettico sul progetto del nuovo Sinigaglia, e Lorenza Ceruti, favorevole. Toni poco concilianti fin dall’inizio. Terragni ha suggerito parcheggi interrati, addirittura lo spostamento dello stadio in Ticosa, oltre a rivolgere critiche piuttosto feroci ai progettisti di Populous, definendo l’ipotetico nuovo Sinigaglia un “mostro“. Più pragmatica Ceruti, secondo cui lo stadio ora non è messo bene, gli Hartono hanno detto da subito di volerlo rifare lì, il progetto è questo, il progettista è stato scelto, discutiamone ma è tardi per proporre cose completamente diverse. Per il nipote d’arte ci sono due questioni cruciali: una è l’altezza dell’edificio, giudicata troppo impattante, mentre secondo la collega i rendering finora disponibili non consentono di farsi un’idea precisa sul tema; l’altra riguarda i tempi di realizzazione, perché secondo Terragni i lavori verranno ostacolati da mille contenziosi che verranno sollevati.
Su questo aspetto ha fatto un accenno anche Rapinese: “Se sorgeranno questioni di natura legale le affronteremo da persone civili quali siamo. Massimo rispetto per i giudici che sono il nostro orgoglio“.
Da segnalare anche un intervento molto determinato di Pierluigi Marzorati, icona della Pallacanestro Cantù, a difesa della famiglia Hartono.