Fabregas: “Se il Manchester offre 40 milioni per Diao, non dobbiamo venderlo”

Le parole del tecnico catalano in conferenza stampa

Cesc Fabregas ha parlato oggi in conferenza stampa, i cui contenuti sono stati riportati da Lariosport. Alle porte c’è la partita contro il Torino, che Cesc vede così: “Ultimamente giocano a quattro con Casadei ed Elmas che hanno portato qualità e fisicità alla squadra. Penso giocheranno come hanno fatto nelle ultime partite con buoni risultati. L’importante è andare a giocare con la mentalità giusta, con la convinzione di andare a vincere sempre. Mi piace come squadra. Vanoli già l’anno scorso al Venezia mi piaceva, con idea chiara di quello che volevano fare. E’ stato assistente di Conte al Chelsea, l’ho avuto. Legge bene il calcio. Sarà difficile e diversa da quella dell’andata“.

L’obiettivo salvezza è vicino. Quanti punti in più potrebbe avere il Como? “È un calcolo che non mi interessa. Noi dobbiamo crescere nella performance, non perdere troppe occasioni da gol“. E per fare questo, Fabregas fissa alcuni punti: non si cambia modulo (“abbiamo deciso di giocare con questo stile. E se questo ti ha portato all’obiettivo o comunque vicino, si va avanti così“), niente esperimenti a obiettivo raggiunto (“se l’ho mai detto, ho sbagliato a dirlo”) e nessuna risposta sul suo futuro (ma “sapete che qua al Como sono molto contento“). E sul progetto-Como: “Due anni fa, quando ero qua come giocatore, se qualcuno arrivava cinque minuti in ritardo all’allenamento non succedeva nulla. Ora c’è disciplina, cultura e rispetto del lavoro. Fatto questo, poi si parla di calcio. Serve creare le basi, per avere una grande struttura. Io sono orgoglioso di questo, manca qualcosa che non c’è ancora, piano piano ci si sta adattando bene, con stessa mentalità. Siamo lontani però da quello che vogliamo fare. L’obiettivo è creare una strada, con giocatori funzionali alle caratteristiche, lavorare con loro. A Londra ho visto due persone con la maglia del Como. È bello vedere queste cose“.

Come sempre, il tecnico catalano si è espresso su alcuni singoli:

  • Ikoné: “Ci dà cose di cui abbiamo bisogno. Sa che deve migliorare l’atteggiamento in fase difensiva. Se è amato, dà tanto. Quando non si sente protagonista, perde un po’ di fiducia. Fa parte del mio lavoro. In partite in cui sei dominante, o in campo aperto, allora è a suo agio. Se nel contesto giusto, diventerà un giocatore forte. Se io preparassi la partita pensando solo a ciò che farà il mio avversario, Ikoné non giocherebbe mai. Se resterà non so dirlo ora, dipenderà molto da lui. Compatibili lui e Strefezza? Sì, ma senza Paz. Strefezza è il più utilizzato, forte, con grande mentalità, può fare anche il terzino destro, mi fido tanto di lui. Anche in corsa possono giocare insieme“.
  • Diao: “La cosa che colpisce è la personalità, come sta gestendo tutto quello che sta succedendo intorno a lui. Come Paz. La sua presenza è importante, ricordiamo che ha 19 anni, alcune volte farà tutto bene, altre volte mancherà in qualcosa“. E riguardo al mercato: “Non c’è la mentalità di speculare e vendere, se arriva il Manchester United offre 40 milioni per Diao, non siamo il tipo di società che deve venderlo, anche se qualche volta il proprietario sarà contento di prendere soldi“.
  • Kempf: “Ha avuto un momento di difficoltà, lo sa. Io credo in lui. Con l’Atalanta non stava bene, ha fatto uno sforzo e abbiamo preso due gol da Retegui che era il suo uomo. Dopo l’infortunio non era al top. Bisogna accettare di non essere nel momento migliore. A Monza dopo l’errore del primo tempo ho parlato con lui in maniera diversa all’intervallo e ha fatto una grande ripresa. Ha trent’anni, può migliorare ancora e sta facendo cose che in passato non ha mai fatto“.
  • L’abbondanza nel ruolo di terzino destro, con Smolcic, Vojvoda, Van der Brempt e Iovine: “E’ difficile gestirli anche in allenamento, stiamo provando a farli giocare centrali in caso di emergenza. A gennaio eravamo in difficoltà, c’era Van der Brempt infortunato, per essere sicuri ne abbiamo presi due, Smolcic e Vojvoda. Chi gioca? Adesso per tenere alta la competizione non lo dico neanche a loro, fino a due ore prima. Ovvio, dispiace per chi sta fuori”.
  • Dele Alli: “Ha fatto un discorso bello alla squadra dopo l’espulsione a San Siro. Ha avuto un problemino all’adduttore, questa settimana ha fatto bene. Si parte da zero, sperando che ritrovi il suo bel calcio. È pronto? Deve esserlo, altrimenti opportunità non ne vede mai“.
  • Douvikas: “L’opportunità se la devono guadagnare tutti quando giocano e si allenano. Ora c’è tanta concorrenza, si lotta fino all’ultimo minuto della settimana. Se sbaglio io, mi giro in panchina e c’è la scelta e a questo do valore. Douvikas è adatto al calcio italiano. Quante opportunità si è creato a Monza? Due-tre. Deve migliorare nella ricezione tra le linee, ma può diventare un grande attaccante. Abbiamo tante carte: Gabrielloni, Cutrone…
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