Fabregas: “Tutti disponibili. I minuti finali? Chi entra deve essere prontissimo…”

Dalla conferenza stampa del mister qualche punzecchiatura a Cutrone, Ikoné e Fadera: tutti e tre devono crescere, secondo Cesc

Giornata di conferenze stampa pre Milan-Como. Stamattina è toccato a Cesc Fabregas a Mozzate: ecco le sue parole, riportate dai colleghi di Lariosport.

Innanzitutto una buona notizia: “Per la prima volta tutti a disposizione. Ci sono 26 giocatori che si allenano in gruppo. Mi fa piacere, sono tutti coinvolti“, anche se poi ha spiegato che Vojvoda si è allenato “un po’ a parte“. Bene, comunque, soprattutto visto che la partita che ci attende nasconde tante insidie: “Il Milan rispetto all’andata è cresciuto tanto. Più strutturato, più solido e con tanta qualità in più dal mercato. Leao e Pulisic sono in forma. Dovremo dare il massimo per fare punti. Si andrà là con un piano gara che pensiamo sia giusto, sempre con coraggio. La statistica dice che col centrocampo a tre arriviamo in area con più gente, dominiamo di più. A due si perde un po’ il controllo, ma abbiamo più contropiedi, dove comunque siamo pericolosi“. Uno sguardo anche alla partita contro il Venezia: “Abbiamo attaccato. Devo gestire alcune situazioni, magari la gente si aspettava un 4-0. Non è così. Se facciamo 2-0 la partita è chiusa, loro nel secondo tempo non hanno tirato, e la loro è una squadra che comunque prova fare gioco. Avremmo dovuto approfittare meglio degli spazi. La mentalità è importante. Mai palla lunga e linea alta anche nel finale“.

Si è trattato anche il tema dei gol subiti nei minuti finali: “Abbiamo lavorato su questo aspetto, ma più che altro serve guadagnare esperienza, siamo al primo anno di A, dobbiamo migliorare. Ci deve essere una mentalità migliore, chi entra deve essere prontissimo per entrare nella dinamica della partita. Oggi con 5 cambi si cambia quasi il 50% della squadra, se uno non è pronto diventa un problema“.

Battute dedicate come sempre ad alcuni singoli:

  • Cutrone: “Resta un giocatore importantissimo, non sta giocando per scelta tecnico-tattica. Abbiamo fatto bene con lui e anche senza di lui, abbiamo fatto male con lui e anche senza di lui. Lui lotta, sente la maglia. Con il Venezia mi sembrava una partita in cui attaccare la profondità. Douvikas è veloce, un nazionale greco su cui la società ha puntato forte, a cui dobbiamo dare opportunità, anche magari entrando a gara in corso in momenti in cui si cambia il piano gara“.
  • Ikoné: “Ci credo tantissimo, l’ho affrontato e mi sembrava fortissimo. Però ora capisco perché non ha più quella continuità. Deve dare di più difensivamente, con il Venezia poteva fare tre gol. Lui deve sentire di poter fare la differenza nell’area. Vediamo se giocherà, Strefezza sta facendo un lavoro spettacolare. Ma sono giocatori diversi“.
  • Diao: “Gli è mancata un po’ di energia dopo il 60’. Aveva grandi spazi, ma non li ha sfruttati. Però è abituato, credo sia stata sola una partita storta“.
  • Fadera: “Sta dando tanto, secondo me deve alzare il livello. Dopo Bologna dico che deve fare di più ed entrare meglio in partita. Ora c’è più concorrenza, abbiamo due per ruolo. Si deve alzare il livello, io per primo“.

Infine, quando gli è stato chiesto dei tanti tifosi in trasferta domani, Cesc si è guardato indietro: “Mi ricordo quando sono arrivato, è stato una sorpresa anche per me. Mi dispiace che come giocatore non ho potuto dare quello che avrei voluto. Pensavo di potercela fare. La testa voleva, ma il fisico no. Che orgoglio vedere lo stadio: penso a Bellemo, Gabrielloni, a Ludi, a chi ha iniziato tutto questo. Mi ricordo a Palermo 35 mila persone, una partita importante persa 3-0. Ho detto a Charly di essere orgoglioso di aver portato tanta gente. Ricordo il 2-5 con la Feralpisalò: pieno di comaschi. E’ incredibile! Io spero che tutti lo capiscano che alcune volte si sale e si scende. Funziona così per diventare una squadra forte, come può essere l’Atalanta“.

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