Il gol annullato a Cutrone fa discutere i tifosi, che si dividono tra chi accetta la situazione e chi dice: “Questo non è più calcio”
Ogni volta che il Var annulla un gol per un fuorigioco millimetrico c’è sempre qualcuno scontento. Solitamente si lamentano i tifosi del club sfavorito dalla decisione, ma anche molti sportivi neutrali sono scettici su questo tipo di misurazioni. C’è chi invoca un cambio di regolamento, magari reintroducendo il concetto di “luce” tra il corpo dell’attaccante e quello del difensore. C’è chi è generalmente critico sull’utilizzo della tecnologia, che snaturerebbe il calcio. La realtà, però, è che il Var evita gli errori macroscopici che vedevamo anni fa, soprattutto sui fuorigioco. E’ ormai diventato indispensabile. E dovendolo usare, ci sarà sempre un’azione interrotta per una rotula, per un orecchio, per la punta di un alluce, sia con il concetto di “luce” sia con l’attuale regolamento.
Tra l’altro con l’introduzione del fuorigioco semiautomatico vengono anche meno i dubbi sul “frame” scelto, perché è la macchina a individuare il momento in cui fermare il video e verificare la posizione dell’attaccante.
Stavolta al Como è andata male. La rete tolta per un pelo a Cutrone è probabilmente costata due punti. Ma altre volte ci ha detto bene.
La tecnologia ormai fa parte di tutti gli sport. Pallavolo, rugby, basket, tennis e via dicendo. Va utilizzata anche nel calcio, ovviamente nel modo giusto.