Giulini: “A Piccoli fa bene restare. Mazzitelli ha lottato per venire qui”

L'intervista del presidente del Cagliari tocca anche altri temi interessanti per i tifosi del Como, per esempio le proprietà straniere

Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ha parlato a La Nuova Sardegna di molti temi, tra i quali anche il futuro di Roberto Piccoli, centravanti a più riprese accostato al Como: «Parliamo di un attaccante forte, può essere il futuro del calcio italiano e sono convinto che un altro anno con noi possa farlo consacrare. Detto ciò, abbiamo fatto uno sforzo importante per riscattarlo e tenerlo con noi. Il mercato è sempre imprevedibile, se dovesse arrivare una proposta adeguata al valore del calciatore, e se lui dovesse essere dell’idea di intraprendere un’altra sfida – cosa che non è accaduta fino ad oggi -, la prenderemo in considerazione. Ma questa è un’opzione che riguarda tutte le squadre della serie A, a partire dalle più blasonate».

I rossoblu saranno una delle diciannove avversarie del Como e quest’anno puntano su un tecnico esordiente come Fabio Pisacane: «Ha fatto una gavetta importante nel nostro vivaio, l’abbiamo mandato in giro a studiare le società che lavorano bene a livello giovanile. E’ preparato, incarna i valori giusti ed è super motivato». Interessante anche un passaggio su Luca Mazzitelli, passato dal Como al Cagliari: «Lui ed Esposito hanno combattuto con società e agenti pur di venire qua», ha detto il numero uno del Casteddu.

Infine una considerazione sul futuro del club, collegandosi anche al tema delle proprietà straniere che anche qui a Como stiamo toccando con mano: «In Serie A le società di proprietà di dirigenti italiani sono rimaste in poche. Fare il presidente è un mestiere sempre più rischioso, ci sono tanti interessi da tutte le parti e molti imprenditori italiani preferiscono investire su altro. Vent’anni fa c’era di sicuro una passione molto più forte da parte del mondo dell’imprenditoria. Noi stiamo costruendo un futuro brillante per il Cagliari ma è chiaro che prima o poi un passaggio di mano avverrà. Ad oggi è più facile che possa avvenire con un fondo straniero piuttosto che italiano. Ma il giorno in cui dovessi uscire di scena, mi accerterei di lasciare il club in buone mani».

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