IL MIGLIORE
Non c’è storia, signori. DIAO arriva e dice: “Oh, voi fate pure il bel gioco che io la butto dentro”. E in questo sport il gol conta qualcosina. Lui ne fa 7 in 14 partite, una roba senza senso per un esterno giovanissimo che sembra un numero 9 navigato. E allora gli diamo 9. Più di Strefezza? Sì, per quanto ha fatto vedere sì. Ovviamente è un 9 spalmato per poche partite, mentre l’8,5 di Gabriel va moltiplicato per tutta la stagione e vale di più.
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GLI ALTRI
Partiamo da GABRIELLONI. Impiegato col contagocce, entra sempre col giusto atteggiamento e risolve una partita delicatissima contro la Roma. Non scendiamo sotto l’8 neanche se ci puntano una pistola alla tempia.
Per quanto ci riguarda, CUTRONE e DOUVIKAS meritano lo stesso voto. Il rapporto tra gol e minuti giocati è praticamente identico. Il greco ha offerto un livello di prestazioni e partecipazione al gioco leggermente superiore. Però Patrick i suoi gol li ha fatti quasi tutti prima di gennaio, quando il Como era meno forte, e questo ha un peso. 7 a entrambi, anche perché non ricordiamo chissà quante occasioni mangiate.
Paradossalmente un altro voto doppio lo diamo a BELOTTI e IKONE’, perché nonostante le caratteristiche diverse sono stati sovrapponibili. Due gol pesanti a testa, buona volontà ma anche qualche pasticcio. Il loro contributo comunque l’han dato, il 6 ci sembra giusto.
Purtroppo dobbiamo dare 5 a CERRI: nei tre scampoli di partita rilevanti concessigli da Fabregas ha fatto in tempo a divorarsi due occasioni.
Ah, c’è anche AZON. Ovviamente senza voto.