IL DECIMO POSTO
Un obiettivo platonico, ma fino a un certo punto. Perché le varie Atalanta e Bologna non sono andate in Europa dal nulla: l’anno prima di fare l’impresa non hanno fatto 40 punti in croce, ma di più. Quindi arrivare decimi darebbe slancio alla prossima stagione, oltre ad essere una grande soddisfazione per tutto l’ambiente. L’impresa è difficile ma possibile, siamo a -4, abbiamo un calendario migliore delle altre e uno scontro diretto col Genoa in casa.
IL GRUPPO DEL FUTURO
Attenzione, perché su questo non dobbiamo essere banali. La questione non è solo “mettere alla prova i giocatori per vedere chi può restare e chi no”. Anche perché a nostro avviso i vari Engelhardt, Smolcic, Van der Brempt, Cutrone, Fadera hanno già dimostrato di poterci stare in Serie A. Il discorso è un altro: se davvero Fabregas non vuole rivoluzioni sul mercato estivo, dovrà dare un pochino di spazio a chi ultimamente ne ha avuto poco per tenere alto l’umore di tutto il gruppo ed evitare richieste di cessione.
MENTALITA’ E AMBIENTAMENTO
Quasi tutti i nuovi acquisti si sono adattati benissimo. Ma immaginiamo che, tra le richieste di Fabregas, l’ansia della classifica e il susseguirsi delle partite, qualcuno ancora non abbia neanche capito bene in che posto si trovi. Dopo otto mesi ad altissima intensità, ora un ambiente più sereno potrà permettere ai ragazzi di aumentare l’amalgama e di sviluppare ancor di più quella mentalità che servirà l’anno prossimo.
TEST DIFESA
Finora la squadra di Fabregas ha subìto più gol di tutte le squadre che la precedono, ma anche di Cagliari e Venezia. Le amnesie difensive sono state troppe, anche di recente (per esempio a Monza). Il mister ha già preannunciato nuovi acquisti in difesa, ma Goldaniga e Kempf vorranno almeno dimostrare di poter rimanere nella rosa futura: l’obiettivo è offrire prestazioni solide contro gli avversari abbordabili che dobbiamo ancora affrontare.
QUELL’ULTIMA GIORNATA…
Riusciremo a trasmettere al gruppo-squadra l’importanza che avrebbe per la piazza un successo contro l’Inter? Il Como potrebbe essere arbitro dello scudetto, se all’ultima giornata i nerazzurri avessero tre punti (o meno) di vantaggio dal Napoli. Forse ai giocatori cambierebbe poco se festeggiasse l’una o l’altra, ma per i tifosi il discorso cambia. Fermare l’urlo nella gola dei tanti interisti comaschi, pronti a festeggiare nelle nostre piazze, entrerebbe nella storia del club.