Giuseppe “Pippo” Marchioro resta l’allenatore per certi versi più iconico e sicuramente più longevo (unico a rimanere per 6 stagioni, 73-75 e 79-82) della nostra storia. L’anno prossimo compirà 90 anni. Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, ha detto: “La mia carriera in panchina è stata più vivace rispetto a quella da giocatore. Ho sempre lavorato con serietà e coerenza. Non è andata male. Tutte le categorie, tante sperimentazioni, buoni risultati, promozioni, soddisfazioni, bravi giocatori. Ne nomino solo uno: William Vecchi, portiere a Como e poi mio vice alla Reggiana. Un ragazzo d’oro“.
Poi tante domande sul suo anno al Milan, ma anche una riflessione più personale: il momento più triste della sua vita? “Agosto 2013, a casa mia a Camaiore. I banditi sono entrati e ci hanno rapinato. Ero con mia moglie, ci hanno legati e imbavagliati. Volevano la cassaforte, i soldi, gli ori. Non c’era niente. Mi hanno portato via tutte le medaglie del calcio, i ricordi, i regali dei giocatori. Ma io, alla mia età, ho la fortuna di avere poca memoria e li ho dimenticati“.
Foto tratta da Il Museo del Como