Ricordate Daniele Arrigoni, allenatore italiano che tra le altre ha riportato in Serie A il Bologna nel 2008? Il tecnico oggi è il selezionatore delle nazionali di San Marino e l’altro ieri ha affrontato la Bosnia Herzegovina di Edin Dzeko, decisivo con la sua rete dopo l’ingresso in campo.
Il tecnico italiano, che in carriera ha guidato anche squadre come Messina, Palermo, Torino, Cagliari e Sassuolo, è intervenuto sulle pagine dei colleghi de Il Corriere dello Sport dove, tra le altre cose, ha tracciato un profilo molto attuale dell’esperto centravanti su cui il Bologna appare aver superato la concorrenza del Como (LEGGI QUI).
“Sabato pomeriggio c’è mancato poco che facessimo risultato anche in Bosnia, prima in classifica, a mezzora dalla fine stavamo 0-0, e sono convinto che se non fosse entrato in campo quell’attaccante fantastico che è ancora Edin Dzeko ce l’avremmo fatta a riportare in casa un pareggio. Ho letto che lo vuole il Bologna, giusto? Sapete cosa penso dopo averlo visto sabato sera? Che se fossi il Bologna prenderei il primo aereo e lo porterei a Casteldebole. Che abbia 39 anni è un particolare che conta zero, non è assolutamente una figurina, se lo guardi giocare non glieli dai, è impressionante. Poteva restarsene in panchina visto che non stava bene”
Un gol, l’ennesimo della carriera incredibile di questo attaccante straordinario che sembrava proprio non dovesse giocare sabato per un problema di natura fisica: «Secondo le notizie che abbiamo avuto arrivando allo stadio di Zenica sembrava che non dovesse giocare avendo un problema fisico, noi lo abbiamo visto in compagnia di Pjanic e Kolasinac che rideva e scherzava, pensate che è andato in panchina anche con le scarpe da ginnastica».
Quali sensazioni? «Stavamo facendo una grande partita, poche volte la Bosnia è stata pericolosa, nel secondo tempo più il tempo passava e più mi convincevo che potessimo farcela. Poi ho visto che Dzeko si è alzato, su per giù era il decimo minuto, e a quel punto sono diventato teso, come se me lo sentissi che ci avrebbe fatto male».
Ci ha messo tre minuti a fare gol, ma non è stato solo il gol decisivo da incorniciare nella sua partita: «Aspettate un attimo, prima di fare gol, e che gol, si è inventato uno stop di petto orientato che ha messo in crisi due nostri calciatori, una roba da non credere. Come d’altra parte il gol che ha segnato. E di gol poteva farne altri due o tre. A un certo punto ha tirato fuori dal nulla un esterno destro che dalla mia posizione in tribuna ho visto dentro, per fortuna il pallone ha sfiorato il palo, ma anche quella è stata una giocata da grandissimo attaccante».
Insomma il succo del discorso di Arrigoni è chiaro: a 39 anni Dzeko è ancora un giocatore integro e decisivo avendo curato alla grande il suo fisico durante tutta la sua carriera. Un calciatore in regime di svincolo su cui una squadra di Serie A può puntare ancora forte.