E’ mai successo? E’ mai successo nella storia della Serie A che una delle grandi ospitasse in casa propria una neopromossa e facesse il triplo dei falli rispetto alla neopromossa stessa? Sarebbe interessante saperlo. Di sicuro è successo sabato. 21 le infrazioni contro il Milan, solo 7 i fischi arbitrali contro il Como. Che non aveva mai commesso così pochi falli in tutto il campionato: la media si aggirava attorno ai 14 a partita. E non ne aveva nemmeno mai subiti così tanti: il record era di 18 nell’1-5 contro la Lazio.
Sembrano solo numeri, in realtà dimostrano alcune cose. Il lato positivo è che abbiamo costretto il Milan a usare le maniere forti: diverse azioni biancoblu sono state fermate sul nascere da qualche scorrettezza. Centrocampisti di caratura internazionale come Reijnders e Fofana sono arrivati a ben 4 infrazioni. Questa è sicuramente una medaglia per la squadra di Fabregas.
Che però avrebbe potuto e dovuto gestire diversamente le proprie azioni difensive. I rossoneri hanno scelto di lasciarci l’iniziativa per buona parte dei 90′? Benissimo. Nel momento in cui provano a ripartire veloce, non devono riuscirci. Basta guardare gli highlights: un po’ tutte le occasioni pericolose create dal Milan (i due gol, l’errore di Musah dopo pochi minuti, la traversa di Rejnders…) avremmo potuto fermarle prima, con un po’ di mestiere. Facile? No, perché quelli andavano a cento all’ora. Però si poteva fare meglio. Tra l’altro, ripetiamo, abbiamo commesso solo 7 falli: uno è quello di Alli dell’espulsione, un altro l’ha fatto Nico Paz, un altro Cutrone… Goldaniga 0, Kempf 0, Dossena 0, Smolcic 0, Caqueret 0, Strefezza (che dati alla mano è il più falloso della rosa) 0. Diciamo che centrocampisti e difensori avrebbero potuto farsi sentire di più. Da che mondo è mondo, sono le squadre “piccole” a menare i giocatori delle “grandi”. A noi manca furbizia, manca spietatezza, manca esperienza, manca un po’ di fisico che agevola il gioco maschio. E forse anche la nostra panchina non ha ancora quel cinismo necessario per allenare i giocatori al fallo tattico.
Le partite si vincono anche così, che piaccia o no. Tant’è vero che a Firenze ne commettemmo ben 24 – record stagionale -, tornammo coi tre punti e nessuno si vergognò.