Ignace Van der Brempt è stato l’ultimo in ordine cronologico, ma forse anche il più plateale. Si era fatto male contro l’Udinese, era rimasto fuori un paio di partite, è stato ributtato nella mischia a partita in corso contro la Juventus salvo però farsi male appena 5′ dopo il suo ingresso. Come sta? Spifferi parlano di una ricaduta del problema già avuto, difficile pensarlo in campo a Firenze. Ma non è la prima volta che accade qualcosa del genere. Alberto Moreno fa dentro e fuori ormai da inizio dicembre e contro l’Atalanta è stato messo in campo dall’inizio contro il parere dei medici, uscendo infortunato dopo solo mezz’ora. Anche a Sergi Roberto era accaduto qualcosa di simile: problemino contro il Parma, schierato dall’inizio a sorpresa pochi giorni più tardi a Torino, sostituito dopo 37′ (anche se ci dissero che fu un problema diverso e non una ricaduta). E lo spagnolo è un vero e proprio caso ormai, con solo un paio di presenze in quattro mesi.
Certo, parliamo di tre giocatori che non fanno dell’affidabilità fisica il proprio forte. Anche il giovane Van der Brempt? Sì, purtroppo pure lui nelle scorse stagioni è stato soggetto a infortuni. Però la sensazione è che la gestione dei rientri non sia ideale, diciamo così. E’ vero, a volte Fabregas si è preso dei rischi perché si trovava in emergenza. Ma bisogna anche sapere quando prenderseli, i rischi, altrimenti quelli che ti prendi oggi possono aggravare l’emergenza di domani, e così è stato.

Tutto ciò si inserisce in un quadro generale non particolarmente incoraggiante a livello di assenze. Se è vero che ci sono giocatori che ci sono sempre stati (pensiamo a Cutrone, a Nico Paz, a Fadera, a Engelhardt, al duo Goldaniga-Dossena), è anche vero che non abbiamo praticamente mai avuto la rosa al completo. Per Gabrielloni tutti questi infortuni sono una novità. Il lungo stop di Perrone è stato causato da un problema piuttosto, come dire… Particolare. Sono stati ai box più o meno a lungo anche Strefezza, Mazzitelli, Cerri, Kempf, Barba, Sala. Molti di questi sono stati guai muscolari.
Gli infortuni ce li hanno tutti, è innegabile. Però anche sotto questo aspetto il progetto Como può crescere. Forse ha ragione Fabregas e il problema sono i campi di Mozzate: se è così, sarà il caso di rimediare. Ma visto che i campi di Mozzate c’erano anche l’anno scorso – anzi, nel recente passato ci sono state delle migliorie – viene da pensare che ci sia qualcosa da aggiustare pure nella preparazione estiva e/o nello staff. E sicuramente anche le scelte di mercato possono tenere maggiormente conto dello storico fisico dei giocatori. Per ora dobbiamo semplicemente fare i conti con delle risorse umane importanti che vengono a mancare con una certa regolarità.