È bastata una voce per accendere il dibattito sul futuro del Como e del suo allenatore. Ieri si è diffusa l’indiscrezione secondo cui Andrés Iniesta sarebbe stato individuato come nuovo tecnico della Primavera azzurra per la prossima stagione. Un’ipotesi che ha immediatamente attirato l’attenzione dei media e degli appassionati, per il peso simbolico e tecnico del nome in questione. Tuttavia, è arrivata una smentita secca da parte della società, che ha definito lo scenario «non all’orizzonte» come riportato dall’odierna edizione dei colleghi de La Provincia.
Il significato dietro un nome (e una smentita)
Al netto della smentita, la circolazione del nome di Iniesta non è passata inosservata. Perché se è vero che ufficialmente non ci sono trattative, è altrettanto vero che l’idea stessa di un altro grande ex campione spagnolo nello staff lariano solleva interrogativi e riflessioni. Il segnale può essere interpretato in due modi: un’apertura verso la permanenza di Césc Fàbregas, che potrebbe voler costruire attorno a sé uno staff di fiducia e di connazionali, oppure un primo passo verso una transizione futura, in cui Iniesta potrebbe essere visto come un potenziale successore, anche se non nell’immediato.
Le parole (sfuggenti) di Fàbregas
Qualche giorno fa, proprio durante una conferenza stampa, era stata posta a Fàbregas una domanda su questa voce, e il tecnico aveva risposto con ironia, minimizzando la questione con un «Non ha nemmeno il patentino». Una battuta che ha fatto sorridere, ma che ha anche sollevato qualche sopracciglio: proprio Fàbregas, infatti, aveva iniziato il suo percorso sulla panchina del Como senza patentino UEFA Pro, gestendo la squadra da vice in attesa dell’abilitazione ufficiale.
Un dettaglio che rende la risposta tutt’altro che neutrale, e che alimenta l’idea di un possibile retroscena: che ci sia un dialogo informale in corso? Che la presenza di Iniesta possa rappresentare un’opzione futura tenuta nel cassetto, pronta a emergere in caso di partenza di Fàbregas?
Un progetto sempre più “spagnolo”?
In ogni caso, la ricorrenza di nomi spagnoli nello staff tecnico del Como conferma una precisa direzione culturale e sportiva. La società ha costruito attorno a Fàbregas un progetto internazionale, ispirato ai modelli iberici e focalizzato su un’identità tecnica precisa. Il fatto che circolino certi nomi, anche solo come indiscrezioni, è il segnale che questa visione continua a essere il cuore del progetto lariano.
La vera partita resta quella di Fàbregas
Al di là del caso-Iniesta, il nodo centrale resta sempre lo stesso: cosa farà Césc Fàbregas? Con il Bayer Leverkusen che continua a corteggiarlo, e con la richiesta alla dirigenza di un Como più competitivo per puntare all’Europa, il tecnico catalano è l’architrave del progetto.
L’inserimento (vero o presunto) di profili come Iniesta potrebbe essere letto come un tentativo di rafforzare la sua permanenza, proponendogli un ambiente sempre più vicino ai suoi valori e alla sua visione di calcio. Ma potrebbe anche essere un piano B pronto a entrare in azione se le strade dovessero separarsi.