Ieri il Como, la regina del mercato che tratta e acquista giocatori da Barcellona, Manchester City e Real Madrid, ha avuto bisogno di Alessio Iovine. L’esterno comasco è stato chiamato in causa per sostituire Van der Brempt già nel primo tempo: è entrato senza riscaldamento, ha commesso qualche errore ma nel complesso se l’è cavata. Non giocava così tanti minuti da settembre e in generale non veniva impiegato dall’8 dicembre.
Ed è stata la presenza numero 150 in biancoblu per Alessio. Che, più che per quanti fattoci vedere in campo, ci ha conquistato una volta di più con le sue dichiarazioni postpartita. Già vederlo parlare a DAZN, lui, uno di noi, cresciuto a Bregnano, è stato speciale. Ma ciò che ha detto trasudava umiltà: “Troppo bello essere in A, un’esperienza incredibile che mi sto godendo. Sapevo che il livello si sarebbe alzato in modo esponenziale e io arrivo a questa categoria a 33 anni, con qualche acciacco. Ma per me è una stagione importante perché è il coronamento di una carriera e voglio fare tutto ciò che dipende da me: allenarmi bene, fare il possibile quando vengo chiamato in causa ed essere importante in spogliatoio“. Chapeau.
CALCIOMERCATO – “Sappiamo che possono avvenire cambiamenti, ma il nostro lavoro è questo. Sappiamo che il Como valuta tanto anche l’aspetto caratteriale. Chi arriva è rispettoso e ci agevola il lavoro. Noi cerchiamo di tenere unito il gruppo, queste cose si vedono anche da fuori credo.”
150 PRESENZE BIANCOBLU – “Le mie 150 partite in maglia azzurra? È una cosa importante, un traguardo che mi rende doppiamente felice, visto che sono comasco. Non avrei mai pensato di arrivare fino a questo punto, è un motivo di grandissimo orgoglio“.