Il direttore sportivo del Como Carlalberto Ludi è stato ospite al programma radiofonico “Maracanà” sulle frequenze di TMW Radio commentando la grandissima vittoria biancoblu ottenuta contro la Roma. Ecco le sue principali considerazioni in merito.
PRIMO GOL IN A DI GABRIELLONI – “E’ stata un’emozione fantastica. Chi lo vive da sei anni a questa parta sa che è un uomo straodinario, un giocatore intelligente e ogni volta che il livello si alza lui trova il modo per essere funzionale. E poi incarna quello che vogliamo essere. Non è una favola, perché sono qualcosa di incomprensibile, invece lui è uno che lavora tanto e si merita tutto questo. Rimarrà qualcosa d’importante per la sua vita, ma anche per noi. E’ stato un gol di tutti noi, è un sogno“.
L’INTERESSE PER DELE ALLI – “In condizioni ideali interessa a chiunque. Abbiamo ottimi rapporti con l’agente, si può creare qualcosa d’interessante ma non possiamo ancora sapere. Deve passare qualche settimana, di conoscenza anche, e poi vedremo la decisione migliore. Una percentuale? E’ prematuro. Faremo un periodo di allenamenti e conoscenza reciproca, a Fabregas però piace molto“.
OBIETTIVO SALVEZZA – “La nostra ambizione per ora si chiama salvezza, la classifica parla chiaro. Poi vedremo“.
CALCIOMERCATO INVERNALE – “Andremo a lavorare, non a stravolgere. Sarebbe assurdo ripartire da zero. L’ambizione è di tutti, puntiamo alla salvezza perché siamo realisti ma non togliamo nulla alla nostra ambizione“.
COMO-ROMA – “Speravo di fare una grande gara, avevamo la sensazione che Ranieri stia trovando la chiave, ma che non fosse ancora totalmente risolto tutto. Poi speravamo che la partita di coppa avesse portato via qualche energia. Noi dovevamo affrontarla come una finale, anche vista la vittoria del Verona prima di noi“.
MISTER CESC FABREGAS – “E’ un tecnico molto innovativo, moderno come allenatore. Ha un’idea molto chiara del suo gioco, riesce a trasmettere efficacemente il suo messaggio ai calciatori“.
MODELLO UNICO – “No, dobbiamo sviluppare il nostro modello. Vogliamo creare la nostra identità, moderna, che affonda le radici nel nostro passato. Poi ci sono esempi virtuosi come l’Atalanta da seguire, ma vogliamo seguire la nostra strada“.