“Siamo molto soddisfatti, gli obiettivi che avevamo individuato nella fase preliminare sono stati centrati, ovviamente tra tanti imprevisti tipici del mercato. Abbiamo anche fatto il mercato in uscita che ci aspettavamo. Siamo in una fase di grande transizione, tecnica e di progetto, per adeguarci al nuovo livello: pensiamo di averlo fatto, adesso sarà il campo a parlare“. Ieri sera è tornato a parlare Carlalberto Ludi, ds del nostro Como, ai microfoni di Espansione Tv.
E’ arrivata anche quella domanda fatidica: ma non c’è il rischio che ora lo spogliatoio esca destabilizzato da questo mese di gennaio? Risposta: “L’abbiamo messo in preventivo, sia a luglio che a gennaio. Sottolineo una cosa: quando Diao segna dopo pochi giorni dal suo arrivo, dice: ‘Mi sembra di essere qui da tre anni’. Ciò significa che abbiamo un contesto accogliente e positivo, non solo di squadra ma anche di piazza. Quindi il rischio da noi magari può essere un po’ meno impattante. Noi cerchiamo di dare anche ai ragazzi il tempo di sbagliare”. Interessante anche quanto detto riguardo ai dati, che condizionano parecchio le scelte di mercato: “Nel 2025 essendo gli investimenti così grossi credo sia doveroso oggettivizzare le scelte, ma ovviamente Cesc è coinvolto nella scelta dei giocatori“.
Qualche battuta su alcuni singoli:
BANDIERE – “Gabrielloni è il nostro simbolo, è evidente, ma anche Iovine e Cutrone lo sono. Rappresentano ciò che vogliamo essere e vogliamo includere anche i giocatori stranieri e nuovi in quest’identità“.
ALLI – “Nessuna pressione né da una parte né dall’altra, da parte sua umanità e umiltà pazzesche, gli diamo il tempo che serve“.
BELOTTI – “Ha lavorato duramente, lo ringrazio anche personalmente, poi le dinamiche tecnico-tattiche l’hanno portato a non essere più protagonista, lui è ambizioso e ha avuto quest’occasione. E’ un matrimonio che non ha avuto particolare successo ma di cui siamo contenti, e fra qualche mese ci rivedremo perché è partito in prestito, quindi chissà“.
PAZ – “Troppo prematuro parlarne, probabilmente da adesso inizieremo a lavorarci più concretamente. Secondo me per lui sarebbe ideale continuare a Como“.