Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter e membro del consiglio della Lega Serie A, è tornato a esprimersi su una delle proposte più dibattute negli ultimi anni: la riduzione delle squadre in Serie A da venti a diciotto. Intervenuto sul palco de Il Foglio a San Siro, l’esperto dirigente ha illustrato le sue motivazioni, sottolineando come un cambiamento del format possa portare benefici al sistema calcio italiano nel suo complesso.
“Sono assolutamente favorevole al passaggio a diciotto squadre. Lo dico da sempre”, ha affermato Marotta, evidenziando come la compressione del calendario e la moltiplicazione degli impegni – tra competizioni nazionali, internazionali e le convocazioni con le Nazionali – abbiano reso il modello attuale poco sostenibile.
“Abbiamo imparato negli anni come le rose ristrette non siano sufficienti a fronteggiare gli impegni che abbiamo. Lo scenario va armonizzato meglio: ci sono tanti soggetti, dalle leghe nazionali a Uefa e Fifa, e prima o poi bisogna trovare maggiore equilibrio”
Benefici sportivi ed economici
Secondo Marotta, la riduzione del numero delle partecipanti consentirebbe di innalzare il livello qualitativo del torneo, aumentare la competitività e garantire maggiori ricavi, che ricadrebbero anche sulle squadre minori. Un punto cruciale, secondo il dirigente, per rilanciare l’intero movimento calcistico nazionale.
“Anche le piccole, dal mio punto di vista, sono favorevoli. Forse qualcuna preferisce conservare il formato attuale, ma io ripeto spesso che se le grandi vanno bene, anche il calcio italiano ne beneficia. I successi internazionali generano ricavi che tornano nel mercato interno”
Marotta ha poi fatto riferimento a una componente spesso trascurata nei dibattiti strategici: la valorizzazione del calciatore italiano. A suo dire, un sistema più solido permetterebbe anche di investire nella formazione e nell’acquisto di talenti nazionali, contribuendo a rafforzare l’identità del calcio tricolore.
“La vittoria va di pari passo con uno zoccolo duro di italiani: per comprarli devi avere la disponibilità economica”
Una proposta destinata a far discutere
L’idea di riportare la Serie A a diciotto squadre non è nuova, ma con la posizione pubblica di Marotta acquista nuova forza nel dibattito istituzionale. Resta ora da capire se gli altri attori del sistema – dalle società meno blasonate alle istituzioni del calcio – saranno pronti a confrontarsi concretamente su una riforma di tale portata che non sembra aver mai del tutto attecchito, soprattutto tra i club meno blasonati.