Questo è un articolo-libidine per i tifosacci del Como brutti e cattivi. Perché non solo la nostra squadra del cuore è in Serie A, ha buone probabilità di rimanerci e punta a scalare sempre più posizioni nel corso degli anni. Basterebbe già questo pensiero a farci godere. Ma c’è un’altra cosa. In questo periodo storico un po’ tutte le storiche rivali stanno vivendo periodi difficili, annaspando in categorie poco lusinghiere.
Come non iniziare dal Varese? Oggi si chiama Città di Varese – qualcuno nemmeno lo ritiene il vero Varese, ma su questo non possiamo esprimerci – e manca dal calcio professionistico dal lontano 2015. Ha vissuto due fallimenti, addirittura una retrocessione sul campo dalla D all’Eccellenza, e per tornare in D è stato costretto a comprare il titolo sportivo di una squadra di Busto Arsizio. Oggi milita appunto nel girone A di Serie D, è terzo in classifica e probabilmente non riuscirà a salire visto che il Bra è a +13.
Stessa categoria in cui si trova il Livorno, e questo è ancor più clamoroso considerando il valore storico della piazza. Negli ultimi anni ha patito un doppio salto indietro B-C-D e un fallimento, è ripartito dall’Eccellenza ma ora – con un broker brasiliano come presidente, Joel Esciua – sta dominando il girone E di Serie D ed è pronto a festeggiare il ritorno tra i professionisti. Chiaramente la C non è il paradiso, ma perlomeno inizia a somigliare al calcio vero.
Proprio in C milita il Lecco. Ancora scottati dalla retrocessione dell’anno scorso, i blucelesti stanno vivendo una stagione difficile e sono in lotta per evitare i playout. Di Nunno non c’è più, ha venduto all’imprenditore bergamasco Aliberti ma dal punto di vista tecnico stanno faticando a trovare una quadra.
Il Monza è in Serie A, ma le prospettive non sono rosee. Dopo la morte di Silvio Berlusconi la Fininvest ha stretto la cinghia e quest’anno la squadra è stata praticamente sempre in zona retrocessione. Ormai la B è sicura, ma con questi chiari di luna se non troverà una proprietà seria il rischio è di durare poco anche in cadetteria. C’è sfiducia all’ombra della Villa Reale.
Sicuramente più tranquilla la situazione a Modena: società piuttosto stabile, metà classifica in Serie B con una salvezza ancora da conquistare, perlomeno la squadra è in una categoria nobile e non sembra dare segni di scricchiolio. Nulla a che vedere comunque con le ambizioni grandiose che si respirano a Como.
Insomma, mentre continuiamo a goderci la Serie A possiamo sorridere malvagiamente pensando alle disavventure dei nostri storici rivali sportivi. Citando Napoleone: “Signore, dai forza al mio nemico e fallo vivere a lungo… Affinché possa assistere al mio trionfo“.