Non sempre l’umanità è incline alle mezze misure, anzi, spesso si passa da un estremo all’altro. Succede anche nel calcio. Prendiamo i portieri: solo una ventina d’anni fa, non era minimamente richiesto che sapessero giocare coi piedi. Oggi sembra un requisito indispensabile.
Succede anche al Como. Che infatti è pronto a pescare la riserva di Butez (o colui che si giocherà il posto col francese) nella rosa di Barcellona e PSG, nello specifico parliamo di Iñaki Peña e Arnau Tenas. Gente abituata a sistemi di gioco basati su palleggio, gioco coraggioso e coinvolgimento di tutti nella manovra. Qualcuno storce il naso, ma questo chiede Fabregas. E non è l’unico.
Tant’è vero che Gianluigi Donnarumma, portiere candidato addirittura al Pallone d’oro, è stato fatto fuori dal PSG pochi mesi dopo aver portato la Champions sotto la Tour Eiffel. Motivo? Pare che sia proprio quello: le sue lacune tecniche coi piedi. Fai i miracoli tra i pali come nessun altro? Pari pure una buona percentuale di rigori? Oggi non basta. Se nel tuo mazzo non hai la “carta” del lancio millimetrico o della gestione palla pressato, rischi di essere accompagnato alla porta. Assurdo? No, sicuramente avere un estremo difensore capace di smistare bene la palla è un bel bonus, però come in tutte le cose non bisogna neanche esagerare.