Non solo Reina e Iovine: per chi sarà l’ultima stasera?

Rosa ridotta e nuovi acquisti: oggi il Sinigaglia dovrà salutare tanti giocatori. E alcune scelte saranno dolorose

Oggi la squadra darà l’arrivederci al proprio pubblico dop una stagione splendida, chiusa al decimo posto da neopromossa! Per qualcuno però sarà un addio. Reina e Iovine si ritireranno, lo sappiamo. Ma non saranno gli unici a restituire la maglia biancoblu. Per forza: Fabregas ha spiegato che arriveranno nuovi acquisti e che la rosa sarà meno numerosa rispetto a quest’anno.

È fuori dal progetto Dele Alli, ormai chiaramente. Da valutare la posizione di Ivan Smolcic, la partita di stasera potrebbe dirci qualcosa sul suo futuro. In bilico anche Alieu Fadera: dopo l’espulsione di Bologna e l’esplosione di Diao, è crollato nelle gerarchie. Ovviamente andrà altrove Matthias Braunoder, per il bene della sua carriera. Non è stata ancora presa una decisione sul riscatto di Jonathan Ikoné, mentre Yannick Engelhardt non è fuori dai piani, ma pare avere ammiratori importanti: vedremo. Ci sono anche Ivan Azòn e Fellipe Jack: meriteranno di occupare un posto in una rosa da 20/21 giocatori?

Discorso a parte per Nico Paz: della possibilità che torni già a Madrid sappiamo già tutto, nel dubbio il Sinigaglia gli regalerà un tributo importante.

E poi arriviamo ai tasti dolenti. Patrick Cutrone e Alessandro Gabrielloni. Dato di fatto n° 1: arriverà un nuovo attaccante. Dato di fatto n° 2: su Douvikas è stato fatto un investimento importante pochi mesi fa e difficilmente verrà sconfessato. Messa così, non si capisce come possano restare entrambi. Duole dirlo, ma almeno uno se ne andrà. Almeno. Patrick ha 27 anni e i 7 gol segnati – senza rigori – sommati a 5 assist e a un’ottima tenuta fisica l’hanno rimesso sulla piazza per tante società di Serie A. Visto il suo curriculum, la sua storia e la sua età, difficilmente accetterà di fare la comparsa. Se saluterà, potrà farlo a testa alta: con lui il Como è passato dalla metà classifica di Serie B al decimo posto in A.

Gabri-gol è un simbolo, fondamentale per la promozione ma fondamentale anche quest’anno, risolvendo un pesantissimo Como-Roma. Per lui Fabregas ha speso belle parole, poi però ci sono i fatti: nessuna partita da titolare e da settembre ad oggi non è mai subentrato prima del 70′. Davvero non meritava – non dico una partita dal 1′, ma – nemmeno una mezz’ora? Dire che può decidere lui se rimanere o andare via ha senso fino a un certo punto: ha un contratto, è ovvio che può decidere lui. Con le sue scelte però il tecnico gli ha lanciato un messaggio chiaro: grazie per il lavoro fatto in spogliatoio, ma il campo lo vedi col contagocce e l’anno prossimo lo vedrai ancora meno. Non i presupposti ideali per una permanenza, ecco. Poi magari stasera gioca dall’inizio. fa tripletta e il discorso cambia.

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