Per il Como due mesi da incubo!

Il Como non vince dal 29 settembre: cinque sconfitte e due pareggi segnano un ottobre e un novembre nero. Fabregas invita alla calma e punta sul lavoro per uscire dalla crisi.

Il cammino del Como si è fatto in salita dopo un avvio di stagione complicato, seguito da un periodo positivo nel mese di settembre. La vittoria del 29 settembre contro l’Hellas Verona, un rocambolesco 3-2 al Sinigaglia, aveva dato l’illusione di una svolta, ma l’arrivo di ottobre ha segnato un brusco stop. La squadra, reduce da cinque sconfitte e due pareggi, non riesce più a raccogliere i tre punti, allungando il digiuno a quasi due mesi.

Il crollo dopo un buon settembre

Dopo un mercato estivo che non aveva portato nomi di spicco, il Como sembrava aver trovato una certa stabilità con risultati convincenti a settembre. Tuttavia, la magia si è spezzata con l’arrivo di ottobre, riportando la squadra lariana in difficoltà. Le ultime prestazioni in campionato sono state altalenanti, con un pareggio contro il Parma e un altro contro il Genoa, ma sono le sconfitte a pesare maggiormente, l’ultima delle quali contro una Fiorentina lanciatissima, forte di sei successi consecutivi in Serie A.

Fabregas predica calma

Nel post-partita, l’allenatore del Como, Cesc Fabregas, ha voluto smorzare i toni e ridimensionare le preoccupazioni. “Capisco la delusione dei tifosi, ma il percorso che stiamo facendo richiede umiltà e pazienza”, ha dichiarato Fabregas, ricordando le difficoltà da cui il Como è risorto negli ultimi anni. “Cinque anni fa questa squadra non esisteva. Oggi affrontiamo avversari di alto livello, come una Fiorentina che ha giocato due finali di Conference League. Dobbiamo lavorare e continuare a credere nel nostro gioco”.

L’incertezza del futuro

Il Como si trova ora in una situazione complessa, con un calendario che non offre facili opportunità di riscatto. Tuttavia, la determinazione del tecnico e l’appoggio dei tifosi potrebbero essere elementi fondamentali per ritrovare fiducia e risultati. Fabregas, con la sua esperienza, è chiamato a guidare il gruppo attraverso questo momento di crisi, cercando di ritrovare il giusto equilibrio in campo e di trasformare i segnali positivi in vittorie.

La prossima sfida potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza, ma solo se la squadra saprà ritrovare quella determinazione che aveva caratterizzato i suoi migliori momenti.

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