Pierre Bolchini saluta il Como: “Mi sento uno di voi, sempre”

Dopo sei stagioni in maglia lariana, il portiere è svincolato: “Ho imparato tanto, ora voglio mettermi in gioco altrove”

Il rapporto tra Pierre Bolchini e il Como si è ufficialmente concluso. Con la naturale scadenza del contratto, il portiere ha salutato la squadra e i tifosi (LEGGI QUI), ponendo fine a un legame durato quasi sei anni. Nonostante la malinconia per l’addio, Bolchini si è mostrato grato per l’opportunità ricevuta e ha raccontato il suo percorso con emozione in un’intervista rilasciata al quotidiano La Provincia.

L’avventura con il Como era cominciata quasi per caso, quando, durante un ritiro ad Arona, vicino a casa sua, l’allora dirigente Ludi gli aveva proposto un provino. Bastò una frase per convincerlo a fare le valigie. Da quel momento, ha fatto parte del gruppo, pur giocando solo due partite ufficiali: l’esordio a Novara, nella vittoria 5-0 che ha sancito la promozione in Serie B, e una gara di Supercoppa contro la Ternana. “Non sono state, comunque, partite banali”, ha ricordato. In particolare, la prima gli ha regalato la prima pagina della stampa locale dopo aver parato un rigore nella sua città natale. Quindi è davvero la fine: “La società ha deciso, non rinnovando il contratto. Un po’ me l’aspettavo, servono profili diversi. Sono un po’ triste ma non arrabbiato o amareggiato. Ringrazio il Como per l’opportunità e questi cinque anni incredibili.

Le emozioni vissute in questi anni restano indelebili. Bolchini ha rievocato alcuni momenti simbolici come il gol di Gabrielloni alla Roma, l’esordio di Iovine in Serie A con la fascia da capitano, e la giornata palpitante della promozione, culminata con la vittoria sul Cosenza e il rigore decisivo nella gara tra Catanzaro e Venezia. “Per primo però metto il gol di Gabrielloni alla Roma, che abbiamo celebrato come un grande evento visto il legame che unisce Ale allo spogliatoio; l’esordio di Iovine in A con la fascia di capitano; la patita con il Cosenza della promozione, perché è stato un campionato incredibile.” E poi l’ultima tappa della sua lunga esperienza in biancoblu: “Ricordo la luce diversa dello stadio durante Como-Inter, l’addio di Iovine, e io che intuivo che potesse essere anche la mia fine”, ha confessato.

Un filo conduttore ha reso speciale questa esperienza: l’identità del club. “Ho capito un segreto evidente: la forza del Como è il senso di famiglia, l’impronta della società. Chi arriva si allinea subito, si crea un legame unico. Nessuno, in cinque anni, ha mai detto una parola negativa”, ha sottolineato.

Il percorso al Como gli ha permesso di crescere anche grazie ai colleghi di reparto. Da ognuno ha appreso qualcosa: la personalità di Facchin, l’esplosività di Gori, l’intelligenza tattica di Ghidotti, la capacità di analisi di Vigorito, la leadership di Reina e la completezza di Butez. “Mi hanno lasciato un bagaglio tecnico e umano prezioso”, ha detto.

Centrale, nella sua esperienza, anche il lavoro con Cesc Fabregas, di cui ha lodato l’approccio rigoroso: “È un perfezionista. Gli allenamenti con lui sono intensi, curati nei minimi dettagli. Credo davvero che il Como farà grandi cose”. Quanto alle voci su un possibile trasferimento del tecnico all’Inter, Bolchini ha svelato che nessuno nello spogliatoio è rimasto sorpreso della sua scelta di rimanere, perché “ha sposato davvero il progetto”.

Ora il portiere è svincolato e alla ricerca di una nuova sfida, ma è consapevole che ripartire non sarà semplice: “Dopo anni senza giocare con continuità, è difficile ottenere subito fiducia. Però ho voglia di mettermi in gioco, ho anche completato un master molto impegnativo. Sono pronto”.

Infine, un messaggio ai tifosi: “Mi sento uno di voi. Como per me sarà sempre casa”. Ciao Pierre, ragazzo d’oro che ha messo il biancoblu del Como nel suo cuore.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Il centrale difensivo, protagonista in maglia lariana della promozione del Como in Serie A, è...
Le prime parole ufficiali in biancoblu dei due nuovi giovani neo acquisti provenienti dall'Ajax che...
Lo spunto tattico. Cesc chiede al laterale sinistro di sganciarsi molto, a volte scambiandosi col...

Altre notizie