La separazione tra Simone Inzaghi e l’Inter ha aperto ufficialmente uno dei dossier più delicati di questa estate di mercato: la panchina nerazzurra. La dirigenza vuole chiudere rapidamente, anche per rispettare le tempistiche di una preparazione che inizierà lunedì 9 giugno ad Appiano Gentile e porterà al debutto nel Mondiale per Club contro il Monterrey il 17 giugno a Los Angeles.
Il primo nome sulla lista è quello di Cesc Fabregas, protagonista di un’ottima prima stagione da allenatore, culminata con la salvezza tranquilla del Como in Serie A. Lo spagnolo, tecnico giovane ma ambizioso, piace molto per il suo stile propositivo e la leadership carismatica. Tuttavia, strappare Fabregas ai fratelli Hartono non sarà semplice: la proprietà indonesiana è una delle più solide del panorama europeo e ha già stanziato circa 100 milioni di euro per il mercato estivo, compresi i riscatti già chiusi.
Convincere Fabregas, quindi, significherà presentargli un progetto competitivo, anche sul fronte tecnico. L’Inter dovrà affrontare l’ipotesi di perdere alcuni pilastri, che potrebbero seguire Inzaghi in Arabia: circolano i nomi di Bastoni, Dimarco e Calhanoglu come possibili obiettivi del tecnico piacentino.
Nel frattempo, il Como resta in attesa e nega qualsiasi contatto con nuovi allenatori, ma nel caso di un addio anticipato di Fabregas, il profilo in pole per la successione sarebbe quello di Francesco Farioli. A riportarlo i colleghi de La Provincia. L’ex vice di De Zerbi si è messo in mostra all’Ajax con un calcio offensivo e moderno, nonostante la delusione finale per lo scudetto perso all’ultima giornata. In corsa anche Daniele De Rossi, per affinità caratteriale con lo spagnolo. Davide Ancelotti è invece già impegnato in Brasile come vice di suo padre alla guida della Seleçao.
Per l’Inter, però, il rischio che Fabregas dica no esiste. In quel caso, i nerazzurri potrebbero tornare alla carica con nomi già sondati: Roberto De Zerbi, oggi al Marsiglia, ha dichiarato di non aver ricevuto contatti e di trovarsi bene in Francia, ma non ha chiuso del tutto le porte. Thiago Motta resta un’idea sullo sfondo, anche se più distaccata per ora.
Le piste Chivu e Vieira, invece, sembrano al momento poco convincenti per la dirigenza interista. L’allenatore del Parma e il tecnico del Genoa non avrebbero il profilo ritenuto ideale per un club chiamato a competere su più fronti, con l’obiettivo dichiarato di tornare a vincere in Italia e brillare in Europa.
Con il tempo che stringe e il raduno ormai imminente, la dirigenza nerazzurra è pronta a definire il nuovo tecnico entro pochi giorni, per consegnargli squadra e responsabilità già in vista del Mondiale per Club, primo banco di prova ufficiale della stagione.