Scontro in campo aperto tra una larga fetta della tifoseria ed Espansione Tv. Al centro del contendere il tema stadio. Espansione ne ha parlato ultimamente, dando spazio a voci critiche e ricevendo ogni tipo di commento social dai tifosi favorevoli al progetto. E ieri sera proprio questo è stato l’oggetto di un piccato intervento del direttore Andrea Bambace. Il quale ha citato e stigmatizzato alcuni dei commenti ricevuti. Il messaggio lanciato da Bambace è stato sostanzialmente: cari tifosi, criticateci quanto volete ma noi il tema stadio vogliamo trattarlo, vogliamo che tutti abbiano diritto di esprimersi in un sano dibattito. E il polverone social si è alzato ancor di più.
Questa è la notizia. Potremmo anche fermarci qui. Ma vogliamo esporci. Non è facile farlo per noi, in quanto si parla comunque di colleghi. Ma pur nel rispetto del lavoro di tutti, abbiamo un’opinione e non ci va di morderci la lingua e le dita, anche perché dall’altra parte della barricata ci sono i tifosi, che sono poi la nostra ragione di esistenza.
Giusto secondo noi che ci sia dibattito su un tema di interesse pubblico come lo stadio, giustissimo che tutti esprimano la propria opinione. Possono i tifosi arrabbiarsi per questo? No.
Comunque, di che tipo di dibattito stiamo parlando? Sul sito dell’emittente troviamo tre recenti “FOCUS” sull’argomento, oltre appunto all’intervento video di ieri di Bambace:
- Il primo focus dal titolo: “Nuovo stadio Sinigaglia: nervo scoperto, il dibattito s’infiamma” sottolinea che la maggioranza è favorevole ma dedica a questa maggioranza solo 8 righe, mentre ne dedica 16 alle opinioni di chi è contrario. Ok.
- Il secondo focus titola: “Nuovo stadio Sinigaglia, la voce controcorrente: realizzarlo in pieno centro è davvero la soluzione migliore?”. Riporta diverse osservazioni su traffico, parcheggi, esigenze dei residenti e conclude così: “L’ipotesi, dibattuta da anni, di realizzare un nuovo stadio fuori città doveva forse essere presa maggiormente in considerazione“.
- Il terzo focus è una sorta di intervista all’architetto Attilio Terragni, che solleva dubbi sul progetto (progetto che tra l’altro è ancora in fase embrionale).
E’ vero, come sottolineato dal direttore in diretta sono state anche riportate le dichiarazioni del presidente del CONI Malagò, favorevole al nuovo impianto. Però insomma, sembra che i contenuti vadano più verso il no che verso il sì. Ora, se Espansione Tv vuole proporsi come voce favorevole allo spostamento dello stadio fuori città, è liberissima di farlo. Viva le voci critiche in democrazia! Ma se ne prenda la responsabilità. Se invece si parla di favorire un dibattito, allora bisogna proporre contenuti bipartisan, imparziali. Per esempio bisognerebbe dire che la scelta non è tra “stadio in centro” e “stadio in periferia”. La scelta è tra “stadio in centro pagato da un privato” e “stadio in periferia pagato con decine di milioni di euro pubblici”: non è un dettaglio. Forse si dovrebbe anche menzionare il fatto che tre anni fa l’unico candidato sindaco che disse di voler spostare lo stadio prese lo zerovirgola, mentre tutti gli altri (destra, sinistra, Rapinese) erano per mantenerlo lì. Se si vuole un dibattito, si invitano due ospiti con idee contrapposte e un conduttore imparziale li mette alla prova, invece l’unico ospite annunciato per domani sera è il solito Terragni, critico sul nuovo Sinigaglia. Sarebbe stato carino annunciare insieme a lui anche una voce favorevole, che comunque siamo convinti ci sarà.
Probabilmente è per tutte queste cosine che i tifosi si arrabbiano.
Certo, dall’altra parte va detto che ci sono modi e modi per esprimere il dissenso sui social. Su questo Bambace ha ragione. I tifosi sono ben consapevoli dell’importanza e della delicatezza di questo progetto, lo vogliono difendere a tutti i costi ma esasperare i toni con insulti e minacce è sbagliato e controproducente. Se qualcuno l’ha fatto, l’emittente ha tutto il diritto di prendere i provvedimenti del caso e nel caso siamo pienamente solidali coi colleghi insultati.
Infine dobbiamo dire che quel riferimento ci ha un po’ disturbato. “Se vai a Palermo, non toccare le banane. E se vai a Como, non toccare lo stadio: è tabù”. L’accostamento è tra le reazioni social livorose e i proiettili che sfiorano Roberto Benigni nel film Johnny Stecchino mentre ruba una banana. Proiettili che provengono da mafiosi. Va bene tutto, ma mettere sullo stesso piano i commenti poco educati dei tifosi e gli spari dei delinquenti siciliani ci sembra quantomeno infelice. Capiamo la provocazione, ma le parole vanno pesate, soprattutto se preparate in anticipo e soprattutto se poi diventano un titolo. Non fosse stato per questa gaffe, forse ci saremmo morsi la lingua e le dita.