Tutti i dubbi (legittimi e non) delle società sportive sul progetto stadio

Facciamo la radiografia a quanto letto oggi su La Provincia

La Provincia di Como di oggi dedica due pagine al progetto stadio e alle opinioni espresse dagli esponenti delle società sportive collocate in prossimità del Sinigaglia: Aeroclub, Yacht Club e Canottieri. Nel prossimo futuro invece il quotidiano darà spazio ai tifosi. Sintetizziamo qui sotto i temi principali emersi:

  • IL PALAZZO SPARITO – Il presidente Guggiari ha fatto notare che nel progetto non c’è traccia di alcune parti essenziali dell’Aeroclub, che è un aeroporto internazionale a tutti gli effetti. Palazzina della quale tra l’altro è già in programma un ampliamento, approvato dal Comune. Guggiari ha chiesto spiegazioni al Como 1907 che ha parlato di un errore, ma sappiamo che quello era solo un rendering non definitivo ed evidentemente dovrà essere aggiustato in questo senso.
  • CHI VA IN PALESTRA MA NON PUO’ CAMMINARE – Il presidente dello Yacht Club, Favara, disapprova la pedonalizzazione di viale Puecher, cioè la strada tra lo stadio e il lago oggi piena di parcheggi a raso: “Sui posti auto credo che si debba rivedere il piano pensando un interramento nella zona che collega noi, la Canottieri e l’Aero Club. Prevedere come possibilità alternativa per i soci delle società sportive e i cittadini di parcheggiare a un chilometro dallo stadio mi sembra eccessivo. Se serve uno sforzo economico aggiuntivo per l’interramento lo facciano. Noi abbiamo una palestra frequentata dai 150 soci e non consentire di arrivare in macchina sarebbe un disastro“. Opinione piuttosto particolare, a nostro avviso. 1) in qualsiasi città ci sono pedonalizzazioni, nuove ZTL e quant’altro. E ci sono attività commerciali o di altro tipo che ovviamente ne risentono. 2) fare parcheggi interrati in quel punto, col lago a cinque metri, sarebbe il modo ideale per far affondare tutto il progetto. 3) Descrivere come un ostacolo insormontabile una camminata di un chilometro per una persona che sta andando in palestra ci sembra quantomeno pittoresco (più sensata l’obiezione di Salvagni della Canottieri, che offre anche servizi ai disabili).
  •  IL GUADAGNO PER LA CITTA’ – Vengono riproposti i soliti dubbi sulle eccessive volumetrie delle attività commerciali e sulla proporzione tra i guadagni per il Como e quelli per la collettività. “Ritengo la città debba averne un ritorno anche come spazi effettivi e non solo nella riqualificazione“, ha detto D’Angelo. “Credo che si debba capire, anche se è un brutto termine da utilizzare, quale sia il tornaconto per la città tenendo conto che viene data un’area di pregio a un privato praticamente per sempre“, ha aggiunto Salvagni. “Bisogna capire se questi signori vogliono lo stadio o, come credo io, l’hotel. E ancora se qualora non potessero realizzare quest’ultimo porterebbero ancora avanti il progetto o meno“, ha sibilato Favara. Ma qui ci sono persone ed enti deputati a fare scelte politiche e valutazioni legali.
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