Quando il collega Nevio Tich, nel descriverci Ivan Smolcic, ci ha detto che “è un vero professionista, ha la personalità di un leader”, abbiamo pensato che magari sono quelle cose che si dicono. E invece…
E invece il suo impatto con l’universo italiano è stato davvero ottimo. Ovviamente qualche passaggio a vuoto in futuro è da mettere in preventivo, però si sta adattando benissimo, agevolato anche dagli infortuni di Van der Brempt, Kempf e Vojvoda che gli hanno spianato la strada verso l’immediato posto da titolare. L’ex capitano del Rijeka ha esordito contro la Juventus, giocando da terzino puro (più o meno alla stessa altezza di Valle) e rendendo la vita difficile a Yildiz quando la palla ce l’avevano i bianconeri. A Firenze ha giocato una partita diversa, più basso, spesso da braccetto per permettere a Valle di alzarsi maggiormente. Del resto Tich ci ha detto che il suo ruolo migliore è da centrale. E infatti globalmente al Franchi ha fatto meglio: più azioni difensive, più duelli vinti, percentuale di passaggi riusciti migliore rispetto alla partita contro la Juve. Un dato però colpisce più di tutti: in entrambe le occasioni è stato il giocatore che ha toccato più palloni di tutta la squadra. E per un nuovo acquisto non è una cosa banale.
Si torna alla personalità da leader di cui parlavamo. Un ragazzo dal tocco di palla non sopraffino – forse tocca tanti palloni proprio perché gli avversari gli lasciano quel metro di spazio in più… – ma che non si nasconde e che sembra già ben inserito nei meccanismi di Fabregas in entrambe le fasi. Domenica avrà una prova ancor più difficile contro il Napoli capolista. Ma coi suoi 4 anni di esperienza in maglia Como può sicuramente cavarsela bene. Come dite? E’ qui solo da 20 giorni? Non sembra.
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